Le Président d?Italie se réjouit de ce que les Maristes « s?engagent pour la vie »
Au cours de la célébration du bicentenaire de l’Institut mariste organisée par les anciens élèves et qui eut lieu à l’Institut San Leone Magno de Rome, Sergio Mattarella, Président de la République italienne et ancien élève de cet Institut, a remercié les maristes qui l’ont préparé pour la vie.
Le 29 janvier, devant les participants, il s’exprimait ainsi : « En plus d’éduquer en transmettant des connaissances et la culture, cet Institut et toutes les écoles maristes transmettent le sens de la vie, préparent à faire face à la croissance, aux joies, aux tristesses et aux difficultés de la vie, à tous ses grands moments… et cet héritage demeure inaltérable ».
« Le temps passe, les saisons se succèdent, tout comme les habitudes et les façons de vivre, mais il y a quelque chose qui reste intact, qui dépasse le temps et qui continue toujours à grandir : il s’agit du sens de la vie, transmis par l’enseignement des maristes » a affirmé le Président.
Il les a remerciés pour « ce qu’ils font, ce qu’il ont fait tout au long de ce long parcours de deux cents ans », et spécialement pour « leur travail dans notre pays ».
Le frère Emili Turú, Supérieur général, et le frère Antonio Ramalho, Conseiller général se retrouvaient parmi les participants auxquels s’étaient joints les invités de Mondovi, Carmagnola, Gênes, Milan, Viterbe, Manziana, Naples et Sicile.
Au cours de la rencontre, cinq anciens élèves des écoles maristes de Rome, Taormina, Giugliano, Gênes et Cesano Maderno ont apporté leur témoignage, exprimant comment les enseignements des maristes avaient influencé leurs options de vie.
L’eucharistie fut présidée par le Père Carlo Molari, célébrant habituel de l’eucharistie du dimanche et qu’il célèbre depuis plusieurs années à l’Institut. Le Directeur de l’Institut, le frère Daniele Pardo, a invité le Président à s’adresser aux participants.
Suit un texte écrit par le frère Antonia Sancamillo, en italien, avec les détails de la célébration.
LA VERA VITA MARISTA E’ NEI CUORI E NELLE MANI
LA CELEBRAZIONE DELL’EDUCAZIONE MARISTA
29 gennaio, San Leone Magno di Roma.
Ex alunni in festa per i 200 anni della fondazione dell’Istituto, Aula magna piena, personaggi illustri fra I tanti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il Superiore Generale dei Fratelli, fr. Emili Turu, ispiratore delle novità e nuove sfide che l’Istituto sta già vivendo e che fanno da sfondo a quanto è stato raccontato.
Cinque testimonianze legate da un filo unico, la fecondità dell’educazione marista, ci hanno presentato una storia piena di vita.
Da Roma: “Coraggio, ne avrai bisogno”. Queste parole lanciate lì, sono state il sostegno nella mia vita fino ad ora. Ho avuto prima Fratelli miei educatori, ho avuto dopo fratelli parteners nel progetto educativo dei miei figli, un continuum di vita. L’impronta lasciatami si è trasformata in etica professionale e disponibilità nel mio lavoro, ed è stato necessario molto ‘coraggio’.
Attività di solidarietà mariste a Giugliano: ottobre missionario, torte, raccolta fondi … no, non mi bastano, voglio andare là dove essi vivono, calpestare i loro cortili polverosi,
… Per lavorare ed evangelizzare il mondo degli ultimi, delle periferie, serve anche molta competenza … imparando le lingue, le frontiere si sono allargate ed io ho potuto percorrerle.
… Ma non basta, puoi camminare quanto vuoi, ma hai sempre bisogno di riferimenti. Quando non sapevo dove andare ho cercato una comunità marista e la comunità marista è accoglienza, è casa, è famiglia … la comunità marista è mariana ed è questo un tratto fondamentale della mia vita trasmessomi nella scuola dei fratelli.
A me la scuola Champagnat di Genova mi ha educato facendomi fare anche l’educatore di periferia … ma dopo è stata la sofferenza fisica che mi ha segnato.
Con i pellegrinaggi a Lourdes come barelliere ho ritrovato la preghiera, lì ho scoperto che è Lei che ci aiuta a guardare l’altro con gli occhi di Dio, a noi non resta che condividere e testimoniare quella spiritualità mariana che è l’anima dell’essere marista, consegnata a scuola ma riscoperta a Lourdes. Non aver timore di viaggiare con la presenza fisica di Maria, avendo sempre in tasca e nelle mani il Rosario.
Dalla mia scuola di Cesano due sono le parole che mi porto dietro: Corresponsabilità e Provvidenza.
Nella vita la responsabilità l’ho condivisa, vivendo al meglio prima il mio impegno di giovane nei tanti campi formativi con i Fratelli, poi nella formazione professionale ed ora come padre; come avvocato non devo mai abdicare alla coerenza nel lavoro vivendo l’etica cristiana, di competenza e giustizia. C’è poi un’altra parola, la Provvidenza. Sono vissuto in un ambiente familiare dove la Provvidenza nei confronti dei più disagiati l’ho toccata con mano nel vedere l’impegno di mia madre verso i più disagiati insieme con i Fratelli.
Io non vengo dal mondo scolastico marista, ci sono entrata come docente, nella scuola di Taormina ma sono stata profondamente segnata dalla spiritualità e dalla pedagogia marista … pedagogia della presenza in tutte le sue sfaccettature. Ecco, oggi ci siamo anche noi che non abbiamo più una casa marista di riferimento nostra, … ma abbiamo appreso insieme a voi e da voi, … siamo noi pietre vive.
Oggi ci sentiamo pietre mariste che costruiscono altrove nella professione educativa e nella solidarietà, ben sapendo quanto diceva S. Marcellino: ‘Se il Signore non costruisce la casa …’
Operiamo in una realtà non gestita dai Maristi, ma insieme ad altri formatisi nelle scuole mariste, posso affermare che operiamo da maristi. L’operare è complesso, difficile, ma facciamo in modo che venga portato avanti un messaggio senza che si percepisca da dove arrivi… incarnando un carisma che sentiamo nell’intimo … facendoci accompagnatori dei giovani i quali ci chiedono ascolto più che consigli o percorsi: ‘Educare è opera del cuore’ (S. M. Champagnat)
Tutto ritengo dono e tutto per me è stato dono.
La speranza di oggi? La consapevolezza che ancora sui prati dell’opera marista sparsa per il mondo si dipani quel profumo di violette … attenzione, accoglienza, gentilezza, presenza, dialogo che abbiamo respirato… grazie alla cooperazione autentica e vera di fratelli e laici. Noi i 200 anni e oltre li porteremo avanti.
Dall’altare poi è stato dato un riconoscimento bello e autentico ai Fratelli.
I Maristi hanno una vocazione ecclesiale … formare e consegnare al laicato la loro vera responsabilità nella società, sia come credenti, sempre dono di Dio, sia come persone competenti, accoglienti, oneste e responsabili. Ed in questo i Maristi sono sempre stati fedeli.
Nel suo breve ed inatteso intervento il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha detto: “I Fratelli Maristi ci hanno dato gli elementi del senso della vita: la preparazione per affrontarne lo sviluppo, le gioie e le sofferenze, le difficoltà e i suoi grandi bei momenti e accanto tutto questo la trasmissione di conoscenze e di cultura. E di questo oltre 50 anni fa ho ringraziato il SLM a nome dei miei compagni dopo la maturità e sempre di questo posso rinnovare il ringraziamento ai Maristi tutti per quanto hanno fatto in questi 200 anni e per quel che fanno nel mondo e nel nostro paese. Concludo dicendo ‘per me personalmente questo qui al SLM oggi, insieme a tutti voi è un bel momento, grazie e auguri’
Più che la “scienza”, i nostri educatori ci hanno consegnato una “coscienza”, sulla vita da affrontare che ognuno poi nel suo percorso porta avanti.
200 anni, una storia da raccontare, ma soprattutto donata ai cuori di migliaia di persone, uomini e donne, …
Un nuovo Inizio, non da sognare, ma già dentro ed in fieri nelle testimonianze ascoltate
E per chiudere non si può non mettere in rilievo sia la presenza di un folto gruppo di bambini che ha reso l’incontro estremamente gioioso: essi nella loro fanciullezza si sono resi protagonisti con il loro parlottare innocente e con la richiesta frettolosa e caotica ma per nulla impacciata, dell’autografo al Presidente;
sia la presenza del fratello marista più anziano della Comunità del SLM, direttore didattico del giovanissimo Mattarella, fr. Barnaba, omaggiato dal Presidente in modo molto affettuoso, ricordando sicuramente i tempi della fanciullezza/giovinezza vissuti insieme.
Tutti sono usciti con il cuore gonfio di emozioni belle e vitali.
Fr. Antonio Sancamillo