2019-08-07 ITALY

Spartaco Porfiri

Il Fratello Spartaco nasce a Loro Piceno (Macerata) il 16 novembre 1928 da Stanislao e da Polverigiani Angelica. Noto il paese per aver dato diversi Fratelli all’Istituto dei Fratelli Maristi.

Spartaco nel gennaio 1941, a 13 anni, si reca a Grugliasco (TO) per entrare nel seminario minore dei Fratelli Maristi. Nell’agosto del 1943 viene ammesso al postulato di Santa Maria (TO), l’anno seguente è a San Mauro Torinese per il noviziato dove gli verrà dato il nome di Goffredo (nome con cui è conosciuto da molti Fratelli), poi il 15 agosto del 1946 farà la sua prima professione consacrandosi a Dio nell’Istituto dei Fratelli Maristi. Scelta che confermerà per sempre il 14 settembre 1951 con la professione perpetua.

Dopo due anni di studentato a Grugliasco, al Fratello Goffredo, proprio per le sue qualità eminentemente pratiche gli viene chiesto di occuparsi dell’orto e dei lavori di manutenzione della casa generalizia di Grugliasco. Nel 1960 quando la casa generalizia viene trasferita nella nuova sede di Roma (EUR), anche qui vediamo Spartaco occupato in tanti piccoli e grandi lavori utilissimi alla comunità. Era davvero il factotum e sapeva con maestria passare dall’agricoltura alla falegnameria, dalla muratura all’idraulica con la precisone che lo distingueva. Nel 1976 trascorre un anno a Carmagnola, ma dal 1977 al 97 ritorna all’Eur per continuare a rendersi utile.

Nel 1997 al 2011 la sua comunità è quella del San Leone Magno di Roma dove svolge un’infinità di tanti piccoli lavori di manutenzione. Tutti ricordano la sua disponibilità, il suo ordine nel sistemare le cose. Ma questo suo operare nascosto e silenzioso, nascondeva anche una vita spirituale profonda e abbastanza nascosta: Spartaco quasi tutti i giorni alle 4 del mattino era già in chiesa a pregare.

Dal 2011 si trasferisce nella comunità di Carmagnola dove, nonostante l’età e gli acciacchi aveva iniziato ad organizzare, secondo il suo consueto ordine meticoloso, il suo laboratorio per poter essere ancora utile nella nuova comunità. Poi il rapido declino e la morte giunta la vigilia dell’Assunta, festa patronale dell’Istituto.

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